Dopo il progetto quadriennale sulle Sacre Scritture, quel che avviene nel mondo e quel che ci hanno consegnato in termini di scritture e immagini-immaginazione-immaginale, ci conduce verso un’analisi della violenza, dell’atto violento, dell’eroe mitico e della guerra.
Atlante sulla Violenza è il nuovo progetto pluriennale con un lavoro anatomico a partire dall’Iliade, il primo grande libro dell’Occidente che trascrive poeticamente temi quali il conflitto, la prevaricazione, la violenza, l’empietà e una serie di riscritture performative connesse con l’epica dell’Iliade.
Per indagare la relazione profonda tra la materia e lo spirito, tra la natura e l’essere umano ci vengono in ausilio, come sempre, i pensieri e gli scritti di Simone Weil e i grandi poemi fondativi del pensiero occidentale, mentre le riflessioni filosofiche sul potere di Hannah Arendt saranno fondamentali per capire il gesto morale e politico di traduzione estetica ed etica delle ‘opere violente’.
Parallelamente a questa ricerca drammaturgica e proseguendo il lavoro iniziato nel 2024 con Gina Pane, ci avventureremo nella ri-trascrizione performativa delle opere di tre artiste decisive e fondamentali per la nostra visione estetica: Leonora Carrington, Marisa Merz, di cui ricorrono nel 2026 i 100 anni dalla nascita, e la grandissima Louise Bourgeois.
Atlante sulla Violenza è il titolo del progetto triennale 2025 › 2027 di Lenz Fondazione e si struttura a partire da cinque posizioni | intenzioni | azioni fondamentali:
È possibile consultare l’Atlante 2025 in versione digitale [+]
Alla ricerca di questi momenti luminosi è indirizzata la pluriennale indagine drammaturgica e imagoturgica su quest’opera così fondativa del pensiero occidentale.
Verità e bellezza, tra figure divine ed eroi in perenne lotta, sembrano scandire parentesi temporali dove il tempo pare non esistere, o essere infinito e immortale come la vita degli dèi litigiosi e vendicativi. Parentesi dove la poesia si innalza al di sopra della ferocia di una guerra di cui si è perduto il senso, il fine ultimo della contesa.
Verità e bellezza di figure che emergono al di sopra della battaglia, della vittoria o della sconfitta, dell’onore e della gloria, dell’eroe la cui potente umanità emerge soprattutto nella debolezza di un pianto o nell’abbraccio di fratelli di sangue con il calare della notte, del ruolo imposto alle prigioniere della città sconfitta o nella pietà implorata di chi chiede il corpo insepolto del proprio figlio.
Per Simone Weil la guerra di Troia è il paradigma di ogni guerra; Omero ne ha saputo raccontare il Male e l’incapacità del male di contaminare il bene, la continua lotta tra forza e bestialità, la solitudine dell’eroe e la pietà, perché solo in queste parentesi di esseri mortali si risvegliano l’anima e il pensiero dalla notte buia di una guerra durata dieci anni.
Il poema contiene in sé tutti gli elementi che daranno origine alla Tragedia nelle sue forme più complesse e compiute.
Ogni rimando etico-estetico al nostro presente necessita di un pensiero critico drammaturgico che tracci i confini tra pensiero epico, figura eroica e forma, tra forza e potere in campo per poterne trarre il vero significato: chi ha la forza ha anche il potere? O il vero potere è di chi non riconosce la forza e la violenza, dopo averle subite, come ineluttabili?
La stagione teatrale di Lenz Fondazione si articolerà da marzo a dicembre 2025, composta da una pluralità di proposte performative, formative e didattiche, che aprono alla fruizione pubblica gli spazi post-industriali di Lenz Teatro e avviano il dialogo con altre realtà culturali e luoghi monumentali della città.
Sede storica della formazione dal 1989, Lenz Teatro è ubicato in via Pasubio, a Parma, in un ex quartiere periferico e popolare oggetto di intensi interventi di riqualificazione urbanistica nel corso degli ultimi anni. Qui le tracce di un passato industriale, di cui sopravvivono isolate sezioni di importante valore archeologico, convivono con innovative sperimentazioni architettoniche contemporanee in una tipologia di riqualificazione urbana di stampo europeo.
Oltre alle creazioni del progetto sull’Iliade e la re-edition di Questa Debole Forza, la ripresa del progetto sulle Sacre Scritture, La Creazione (progetto speciale commissionato dal MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), Numeri, Apocalisse, Apocalissi Gnostiche - diverse e plurisegniche saranno le azioni performative, installative, artistiche, musicali, visuali, formative che innerveranno il progetto annuale. Particolare rilievo le trascrizioni performative ispirate nel 2025 alle opere di Leonora Carrington.
Molte le drammaturgie indagate – dorsali dei progetti pluriennali - Shakespeare, Manzoni, Jakob Lenz, Calderón de La Barca - negli spettacoli in ripresa, nelle riedizioni site-specific, e negli esiti di laboratorio, e continuerà a dare frutti artistici anche il progetto di riparazione poetica ideato a partire da un’importante collaborazione con l’associazione ambientalista LIPU, la cui sede nazionale di recentissima ristrutturazione è a Parma ubicata nel comparto adiacente a Lenz Teatro; da questa convergenza è nato Haiku un affresco performativo di re-wilding poetico per un pensiero lirico-ecologista: Dove prima era _ Bosco _ Acqua _ Aria _ Roccia, sono un ciclo di performance poetiche diffuse nel paesaggio urbano, in spazi museali e in oasi protette.
Nel prossimo triennio il progetto permanente sulla Resistenza dal titolo Rami e Radiazioni avrà una nuova espansione concettuale, non limitandosi alla traduzione artistica della memoria storica della Resistenza, ma allargando le trascrizioni performative alle propulsioni irradianti i principi che originano la lotta contro i nazifascismi.
Nuove declinazioni spaziali nei luoghi simbolo della democrazia e dell’antifascismo della città di Parma.
Le azioni performative immaginate dalle artiste e dagli artisti associat3 in Parentela per ND’T 2.0 #2025 e i numerosi esiti delle esperienze formative saranno presentati al pubblico all’interno degli spazi di Lenz Teatro.
L’intensa programmazione dal vivo sarà accompagnata da un fitto calendario di eventi in streaming, dialoghi con il pubblico, seminari.
Progetto di riparazioni poetiche e performative dell’Habitat Urbano e di valorizzazione dei Musei dell’Ateneo di Parma, dell’Ateneo di Bologna e dell’APE Museo di Parma.
La valorizzazione del patrimonio paesaggistico e monumentale può essere realizzata attraverso esperienze performative profondamente innovative sotto il duplice aspetto visuale e installativo.
Dopo la presentazione e l’apprezzamento da parte di IBC - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna del Progetto Opera sull’Opera, Lenz Fondazione intende progettare azioni di riattivazione di questo patrimonio, tramite la realizzazione di nuove cartografie e nuove rotte nella fruizione dei beni museali.
Inoltre le nostre molteplici esperienze installative e performative in grandi complessi monumentali di enorme valore storico-artistico quali la Reggia di Colorno, la Pilotta, il Museo Archeologico di Parma, la Rocca di San Secondo, l’ex Ospedale Vecchio, il Museo Guatelli, il Tempio di Valera, l’ex Carcere di San Francesco, l’Abbazia di Valserena, l’ex Chiesa di San Ludovico hanno svelato al pubblico nuove modalità di fruizione degli spazi monumentali, in una stratificazione/attivazione estetica del patrimonio storico attraverso i segni dei linguaggi artistici contemporanei.
Crediamo che l’azione innovativa all’interno dei musei e degli spazi storici agisca come un processo di ‘restauro’ e di reinvenzione del potere immaginifico delle opere in essi contenute, grazie al quale diventa possibile rigenerare il Passato/Presente in un Passato Imminente – citando il titolo del grande Progetto di Lenz Fondazione per Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21.
A partire dai primi anni Novanta Lenz ha dato forma performativa ad un’Arte Non Serena, confrontandosi con una definizione del poeta ebreo rumeno Paul Celan che sancisce l’impossibilità della parola dopo il dramma della Shoah, come azzeramento imposto dal paradigma della morte collettiva.
Il tema delle tragedie accadute durante il periodo nazifascista è comparso in modo ricorrente nella poetica di Lenz, con varie versioni di Bruno Longhi (1991, 2005, 2015), e con Viale San Michele. Prima che si imbianchino le cantine (1990, 2021).
Dal 2015 Lenz Fondazione ha reso permanente il suo storico progetto di ricerca drammaturgica pluriennale, continuando a produrre annualmente una serie di opere performative contemporanee, seminari e giornate di riflessione pubblica dedicati ai temi della Resistenza e della tragedia europea durante le dittature nazi-fasciste e realizzati in collaborazione con ISREC Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Parma.
Nel triennio 2022-2024 l’indagine artistica di Lenz sui temi della Resistenza e dell’Olocausto si è concentra sul ruolo e le biografie delle Donne Partigiane della Resistenza parmense ed in particolare è stato dedicato alle Piccine, le giovanissime partigiane, poco più che adolescenti durante gli anni della Resistenza, di cui la ricerca storica è riuscita a recuperare/conservare solo esili tracce documentarie. Nel 2024 in occasione delle Celebrazioni del 25 Aprile, Maria Federica Maestri e Francesco Pititto hanno curato la macro-installazione site-specific all’interno della Sala del Consiglio Comunale di Parma.
Nel prossimo triennio il progetto permanente sulla Resistenza dal titolo Rami e Radiazioni avrà una nuova espansione concettuale, non limitandosi alla traduzione artistica della memoria storica della Resistenza, ma allargando le trascrizioni performative alle propulsioni irradianti i principi che originano la lotta contro i nazifascismi.
In un procedere sintonico con le ricerche e le composizioni performative sull’Iliade e sulle tragedie curate da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, le differenti ricognizioni sul tema della violenza indagate dalla filosofa Orsola Rignani, dalla dramaturg Lorenza Guerrini e dai registi Alessandro Conti e Beatrice Baruffini, avranno una persistenza pluriennale.
Il principio-pensiero del ‘Vincere la perdita’ esito fondamentale della riflessione sul tragico di Hölderlin si fa atto tremendo e violento nelle figure delle eroine ferite e degli eroi caduti, Cassandra, Aiace, Pentesilea, Ecuba, ed esplorazione dolorosa nella definizione del male attraverso gli scritti di Hannah Arendt.
Ma anche le dis-obbedienze, le dis-trazioni, le dis-soluzioni, le dis-dette che costituiranno il progetto di ricerca sulla carica di potenzialità del prefisso dis- provocheranno reazioni multiple e mutazioni concettuali stimolanti per la mappatura della violenza nel nostro tempo.